I ringraziamenti di Giorgio Toma

Foto del derby tra due atleti dell'utopiasportAl termine del campionato di tennistavolo, la redazione di UtopiaSport è inondata dei tanti articoli di ringraziamento per il divertimento e le emozioni passate. Tra questi colpisce il racconto di Giorgio, atleta neretino che si è unito alla nostra associazione per continuare a giocare. La nostra associazione si augura che in questo grande Salento, aumenti la sinergia tra associazioni e la disponibilità di strutture sportive. Per questo motivo, l’associazione ricambia i ringraziamenti per aver dato la sua testimonianza e per tutti i bei momenti passati insieme.

Due mesi di chiamate continue, di trattative (si fa per dire), di corteggiamenti, di proposte, di amore per questo fantastico sport. Ebbene sì, siamo stati più di due mesi a trattare, a convincermi di cambiare aria, perché qui a Nardò oramai era tutto finito e non c’erano speranze per me. L’unica certezza era quella di stare fermo un’anno, senza giocare, senza toccare la racchetta.

A questa certezza, man mano si affiancò una voce, una voce che mi tentava, che apprezzava tutto ciò che avevo fatto di buono. C’erano e ci sono ancora progetti, si è parlato a lungo di una squadra giovane, così è stato. Andai a trovare il presidente Giampiero, che oltre ad essere tale, per me è stato un padre, un consigliere, un aiutante, una persona che in alcuni periodi particolari ha saputo capire il mio carattere. Parlammo tanto, di Tennistavolo, di vita privata e di tutto ciò che poteva essere in comune. Trovammo l’accordo. Il Tennistavolo a Nardò era sparito, ed io ero un tesserato dell’Utopia Sport Vernole.

Non ci credevo. Non avrei mai pensato di spostarmi da casa mia. Eppure mi sono ritrovato in una situazione diversa, ma molto simile. Nonostante fossi ad alcuni km di distanza, ero nuovamente a casa, accoglienza fantastica. Avevamo costruito una squadra giovane per poter vincere il campionato o almeno, da poter recitare una parte da protagonista, beh, devo dire che così è stato per tutto il girone di andata. Arrivarono così le prive vittorie e le prime sconfitte, le prime trasferte e le prime partite in casa. Tutto magnifico. Ero in una situazione particolare. Non era mai successo di capitare in una situazione così, però, ad essere onesto, fin da piccolo speravo che un giorno, qualche squadra (che non fosse della mia città) mi tesserasse. Qualcuno si potrebbe chiedere, ma che fai, ti contraddici? Sì, perché il sogno di ogni ragazzo è poter giocare per la maglia della propria città, e così è stato per me. Ma un altro sogno, un po’ più nascosto, é quello di essere tesserato per qualche altra società e così è avvenuto per me, per delle situazioni particolari, se vogliamo.
Compagni di squadra fantastici, a differenza degli anni passati, che conoscevo tutti, quest’anno ne conoscevo solo uno in partenza. Matteo. Il resto della ciurma, l’ho conosciuto strada facendo. Ho conosciuto capitan Simone, una persone che mi ha dato tanto, insegnamenti, consigli e tutto ciò che potesse servire. E poi c’era Giacomo, il più piccolo di tutti, ma che piccolo non era affatto, se non anagraficamente. Tutti insieme abbiamo formato una vera e propria squadra, uniti per un unico obiettivo. Quello di stare insieme, divertirci e imparare da tutto il contorno. Ci siamo riusciti alla grande. E nonostante il posto in classica, che non ricordo, devo dire che abbiamo vinto noi. Tutti. Nessuno escluso.
Questa esperienza mi ha segnato tanto, sotto tanti aspetti. Ho fatto sacrifici per arrivare in tempo alle gare. Ma nonostante tutto devo dire che ce l’ho fatta, non so se sono stato il compagno di squadra ideale per tutti i miei colleghi, forse non lo sarò stato, ho provato, però, a dare il massimo.
Un ringraziamento particolare va a: Giampiero, che ha da sempre creduto in me, sia come persona che come pongista. Ricordo ancora le parole “che giocatore ca aggiu pigghiatu” con il sorriso a trentasei denti. Alla persona che sei, presidente, va tutta la mia stima. Infinitamente grazie.
A Simone, il mio capitano. Che mi ha sopportato, supportato, consigliato e motivato. E colgo l’occasione per scusarmi per tutte le volte che ho perso una partita per vari motivi. Non seguendo magari, i suoi consigli. Persona splendida, a cui vanno i miei ringraziamenti.
A Giacomo, compagno di squadra, di sorrisi, di schiaffi e di tutto ciò che ci poteva unire. Grazie.
A Matteo, compagno di mille avventure, neretine, utopistiche e qualsiasi altra forma di avventura. Grazie.
A Grazia, che mi ha sempre motivato, assistendo quando poteva alle mie gare e arrabbiandosi quando non cacciavo fuori la voce. Grazie.

Forse non mi sarò espresso al massimo per tanti motivi, mancanza di allenamento in primis, però questo lo posso dire a voce alta. Ho sempre cercato di onorare la maglia che mi è stata data ad inizio stagione. Cercando di uscire sempre con la casacca bagnata.
Non so se il prossimo anno farò ancora parte di Utopia Sport. C’è in programma una rinascita del Tennistavolo Neretino. Vedremo, in caso contrario, se il presidente vorrà, farò parte ancora di questa magnifica squadra.

Resterete tutti impressi nel mio cuore. Grazie davvero tanto. Per tutti gli insegnamenti. Per tutte le situazioni. Per tutto. Utopia sport per la vita. Un abbraccio. Vi voglio bene col cuore.